Dove Si Mette Il Lampadario?

Tradizionalmente, il lampadario viene montato al centro della stanza, piuttosto in alto: l’obiettivo è quello di illuminare tutti gli angoli della camera e sembra che il lato estetico non sia poi così importante. Certo, esistono tante varianti, forme e colori diversi, ma per quanto riguarda il design e il posizionamento, il dialogo con gli arredi scelti per i vari ambienti, pare che alla fin fine a prevalere sia sempre la sistemazione “classica”.
Negli ultimi anni, però, qualcosa è cambiato: anche il lampadario è diventato un elemento importante per valorizzare gli interni, ancor di più se si parla di b&b, agriturismi e strutture ricettive di diverso tipo. Vediamo, allora, qualche sistemazione alternativa!

  1. Sul tavolo da pranzo.
    La sala usata per mangiare – che si tratti di una casa o di una struttura – è una delle più importanti, perché viene utilizzata spesso, da molte persone e consente di trascorrere del tempo in totale relax, chiacchierando e “staccando” dalle preoccupazioni quotidiane.
    Al posto di mettere un’unica fonte di luce centrale, si può valorizzare lo spazio illuminando il tavolo con un lampadario: un’unica sospensione per tavoli quadrati o tondi, più sospensioni o una soluzione in orizzontale per un tavolo rettangolo.
    L’altezza? Meglio non superare il metro dai posti a sedere, per ottenere un effetto forte e piacevole!
  2. Nella zona living.
    La zona del salotto/living è un po delicata perché, per dare il meglio di sé, potrebbe affidarsi solo a lampade da terra o da scrivania. In caso di ambienti molto grandi o di soffitti particolarmente alti, però, si può pensare a delle sospensioni dal design particolari, magari molto grandi, capaci di riempire il “vuoto” oltre che di illuminare in modo efficiente.
  3. In un open space.
    Un open space non va trattato come una normale camera unica: meglio evitare un solo lampadario centrale, optando – invece – per più sospensioni, magari di piccole dimensioni, sparse per enfatizzare angoli particolari.
  4. Nella camera da letto.
    Una fonte di luce centrale sembra troppo aggressiva? Anche in questo caso le soluzioni moderne prevedono tante piccole sospensioni, anche in versione mini, perfette per creare atmosfera!

La scelta del giusto lampadario, dell’illuminazione più indicata, va sempre fatta tenendo ben presente l’arredo posizionato nei diversi spazi: per non sbagliare meglio far riferimento a professionisti dell’arredamento.

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Covid-19 e arredamento B&B: bisogna stravolgere tutto?

arredamento B&B

Arredamento B&B, agriturismi, piccole strutture ricettive: non è facile parlarne in questo periodo.

Questo è stato un anno particolare in cui ogni settore merceologico ha subito uno stop e una profonda trasformazione nel modo di lavorare. Gli ambiti che riguardano la ristorazione e il turismo sono stati colpiti in maniera particolare, soprattutto per il fatto che con le nuove regole Anti-Covid la riapertura e l’accoglienza dei clienti hanno totalmente cambiato modalità.
Per chi gestisce una piccola struttura ricettiva come un agriturismo o un b&b, le nuove direttive potrebbero causare preoccupazioni per quanto riguarda la disposizione degli spazi: ma dobbiamo davvero modificare tutto?

Arredamento B&B: dobbiamo rivedere tutto?

La risposta è no. Le piccole strutture ricettive hanno già di per sé stanze e corridoi spesso ridotte che poco si sposano con le misure di distanziamento. In realtà la situazione è meno grave di quel che possiamo pensare, con piccoli accorgimenti infatti possiamo riprendere normalmente il nostro lavoro di accoglienza.
Innanzitutto, prima di rivedere i distanziamenti, dobbiamo seguire le regole di sanificazione che sono identiche per tutti i gestori di locali. Procurarsi una macchina ionizzatrice ed effettuare regolarmente la sanificazione degli ambienti, tenendone traccia su un diario apposito che ne sia prova in caso di eventuali controlli.
Per quanto riguarda la colazione, vengono eliminati i buffet preferendo gli alimenti confezionati. Alcune strutture scelgono di creare una sorta di Breakfast Box, contenente le ordinazioni del cliente con alimenti dolci e salati in rigorose monoporzioni.

Regole per le strutture ricettive

Le regole principali che accomunano tutti i gestori di hotel, B&B ed Agriturismi sono più o meno 6:

  1. Utilizzo dei dispositivi di protezione da parte del personale e dei clienti, con appositi gel mani posizionati nei punti comuni della struttura. Il nuovo kit di accoglienza per le stanze potrebbe essere composto anche da alcuni di questi dispositivi, come per esempio una mascherina o asciugamani monouso.
  2. Protezione in plexiglas al banco della reception. Le aziende specializzate sapranno costruire un pannello divisorio apposito senza rovinare l’estetica della hall.
  3. Linee segnate con adesivi calpestabili per il distanziamento, sia davanti alla reception che nella sala colazioni (in cui verranno disposti i tavoli con le giuste misure di separazione gli uni dagli altri).
  4. Aree comuni limitate (come per esempio Hall e sale TV )
  5. Utilizzo di eventuale ascensore una persona alla volta
  6. Distanziamento di 1 metro tra una persona e l’altra

Viste queste regole possiamo notare come non sia necessario trasformare totalmente il nostro arredamento B&B, ma come con degli adesivi e dei separatori in plexiglass possiamo tornare a lavorare in tutta sicurezza senza stravolgere lo stile della nostra struttura.

Elementi di arredo particolari: la scala a chiocciola

arredo di scale e corridoi

La scala a chiocciola – divertente e particolarissima – ha un’origine molto antica: nel Medioevo, questo tipo di collegamento veniva, infatti, utilizzato (spesso con misure mini e uno spazio vitale ridotto all’osso) per raggiungere la cima delle torri. Negli anni, la struttura di base della scala è rimasta sempre la stessa, ma a cambiare sono stati i metodi e i materiali impiegati per la sua realizzazione: dal semplice legno si è passati a vetro, metallo, cemento e anche marmo, con la creazione di soluzioni non solo funzionali, ma anche eleganti e ricche di personalità.

La scala a chiocciola è un elemento tipico di edifici piuttosto grandi e non troppo recenti, come per esempio i casolari che possono essere riconvertiti a b&b o agriturismi: il loro sviluppo verticale consente di collegare ambienti diversi senza sacrificare troppo spazio e il loro aspetto – che può concordarsi semplicemente con qualsiasi stile – le rende ugualmente ideali per arredi moderni o vintage.

Per questo motivo, questa struttura non deve solo essere curata dal punto di vista dell’utilità, con manutenzioni periodiche e controlli sulla tenuta, ma deve essere gestita al dettaglio anche per quanto riguarda il lato estetico, perché – con le sue ringhiere lavorate e gli scalini asimmetrici – è un vero e proprio elemento di arredo indipendente, che può trasformare l’aspetto di ogni camera!

Scala a chiocciola classica o elicoidale: una scelta accurata

Che si tratti di una scala a chiocciola classica o della sua versione moderna elicoidale (un’elica – come dice il nome – che si sviluppa intorno a un palo centrale, garantendo scalini più ampi e una salita più comoda), è necessario considerare ogni opzione per concordare al meglio il design di tutti gli elementi presenti. Questa operazione può rivelarsi un po’ complessa, soprattutto se si desidera far convivere stili leggermente diversi o creare un effetto finale davvero originale.
La soluzione è far riferimento a professionisti dell’arredo!

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Carta Da Parati: Origini E Materiali

La carta da parati ha una origine molto antica.
Nel corso della storia, infatti, le case sono state spesso decorate con disegni ed espressioni artistiche, ma la carta vera e propria è giunta in Europa nel XII secolo.

In questo periodo, rotoli decorati venivano portati verso ovest dalla Cina per essere, poi, impiegati per adornare le pareti: la carta da parati per come la conosciamo noi iniziò a diffondersi, però, solo nel 1700, per poi attraversare un vero e proprio boom dal 1800, grazie alla produzione con tecniche industriali.

Da allora, la carta da parati si è evoluta ed è cambiata, adattandosi a strutture moderne e ad ambienti dallo spirito vintage: vediamo in quante varietà è possibile acquistarla!

Quante carte da parati esistono?

Iniziamo col dire che la carta da parati non è sempre prodotta utilizzando la carta.
I rotoli in cellulosa naturale venivano utilizzati molto nella metà del ‘900 – e infatti questa variante è presente in molte della case dei nostri nonni – ma nel tempo le cose sono decisamente cambiate.
Oggi, oltre all’alternativa classica, sono presenti modelli in:

  1. Vinile, quindi completati con un rivestimento in PVC che rende il rivestimento impermeabile, perfetto per cucina e bagno;
  2. TNT, quindi lino, seta, cotone o iuta applicati su calcestruzzo e cartongesso per un risultato bello da vedere e duraturo;
  3. Fliselina, ideale per mascherare le imperfezioni dei muri e per aggiungere un minimo isolamento acustico e termico.

Per quanto riguarda, invece, gli stili, è possibile individuare due correnti principali, una classica e una moderna. La prima è caratterizzata da geometrie e fantasie floreali, sofisticate ed eleganti; la seconda permette di personalizzare al massimo i soggetti, trasformando la carta da parati in una espressione unica, magari ispirata all’arte contemporanea.

La carta da parati, divertente e comoda, è perfetta sia in casa che all’interno di strutture ricettive come b&b e agriturismi: utilizzata nel modo giusto può valorizzare al meglio anche gli arredi!
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