Il settore dell’ospitalità italiana è al centro di importanti cambiamenti normativi, con la proroga dell’obbligo del Codice Identificativo Nazionale (CIN) al 1° gennaio 2025. Questa misura, che riguarda B&B, affitti brevi e strutture ricettive in generale, mira a migliorare la trasparenza e la regolamentazione dell’offerta turistica, contrastando l’abusivismo e garantendo una maggiore sicurezza per i consumatori.
In questo articolo approfondiremo i dettagli della proroga, le novità normative e i prossimi passi per i gestori di strutture.
Cos'è il CIN e Quali Sono gli Obiettivi
Il CIN è un codice univoco assegnato alle strutture ricettive per identificare in maniera trasparente ogni annuncio pubblicato online. Ogni attività, che si tratti di hotel, B&B o locazioni brevi, deve ottenere questo codice e indicarlo negli annunci sui portali online, come Airbnb o Booking.
Gli obiettivi principali di questa normativa sono:
• Contrasto all’evasione fiscale: l’obbligo di codice rende più tracciabili le attività non registrate.
• Sicurezza dei viaggiatori: garantire che le strutture rispettino le normative in materia di igiene e sicurezza.
• Chiarezza per i consumatori: facilitare la scelta delle strutture che operano in regola.
Il Motivo della Proroga al 2025
Il termine iniziale era previsto per il 2024, ma l’introduzione del CIN ha incontrato alcuni ostacoli burocratici e organizzativi. In particolare, le associazioni di categoria hanno segnalato difficoltà operative nella richiesta del codice e nel processo di aggiornamento dei dati. Il rinvio al 1° gennaio 2025 permette di completare la fase di transizione e implementare strumenti digitali più efficienti per la gestione del codice.
Obblighi per le Strutture Ricettive
A partire dal 2025, le strutture ricettive dovranno:
1. Richiedere il CIN: ogni struttura riceverà un codice univoco tramite il sistema nazionale.
2. Esposizione del CIN negli annunci: il codice dovrà essere visibile in tutte le pubblicità online, sia sui siti web di proprietà sia sui portali di terze parti.
3. Adeguamenti di sicurezza: sarà necessario rispettare nuovi standard, come l’installazione di rilevatori di gas e la presenza obbligatoria di estintori.
La mancata esposizione del CIN potrà comportare sanzioni e la rimozione dell’annuncio dalle piattaforme.
Le Novità per le Piattaforme Online
Oltre agli obblighi per i gestori, la normativa coinvolge anche le piattaforme di intermediazione. Portali come Airbnb e Vrbo avranno il compito di verificare la presenza del CIN prima della pubblicazione degli annunci. In caso di assenza del codice, le inserzioni non saranno visibili agli utenti.
Implicazioni per i Gestori di B&B e Affitti Brevi
Per chi gestisce un’attività di affitto breve o un B&B, la proroga rappresenta un’opportunità per mettersi in regola con calma, ma è fondamentale prepararsi con largo anticipo. Ecco alcune azioni da intraprendere:
• Richiedere le certificazioni necessarie: verificare di avere tutti i documenti aggiornati.
• Installare dispositivi di sicurezza: assicurarsi di rispettare gli obblighi per l’antincendio e la rilevazione di fughe di gas.
• Aggiornare i portali di annunci: controllare le proprie inserzioni sui siti e prepararsi a inserire il CIN una volta ricevuto.
Sanzioni in Caso di Inadempienza
Le sanzioni per chi non rispetta la normativa potranno includere multe amministrative e la rimozione degli annunci dalle piattaforme. Questo evidenzia l’importanza di rispettare le scadenze e garantire la conformità alle nuove regole.
Il rinvio al 1° gennaio 2025 per l’introduzione del CIN offre alle strutture ricettive un margine di tempo utile per adeguarsi senza fretta. Tuttavia, è essenziale che i gestori utilizzino questo periodo per aggiornarsi, regolarizzare la propria posizione e preparare le proprie inserzioni online. L’obiettivo finale è creare un sistema di ospitalità più trasparente, competitivo e sicuro, a beneficio sia dei viaggiatori sia degli operatori del settore.