Come scegliere la vasca da bagno?

La vasca da bagno è un grande classico fra gli elementi di arredo: pur affiancata e spesso sostituita dal più pratico box doccia, non ha mai perso il suo fascino, ma – anzi – si è affermata sempre più saldamente come complemento di design bello da vedere, utile, efficiente e, soprattutto, rilassante.
Ecco perché, spesso, è inclusa nell’arredamento di un b&b o di un agriturismo!

Ma quale soluzione è la più giusta per ciascuna struttura ricettiva?
Come si fa a scegliere la vasca da bagno perfetta?
Vediamo alcuni consigli!

Scegliere la vasca da bagno: dimensioni, modelli, servizi

Per scegliere la vasca da bagno ideale è necessario considerare tre punti fondamentali:

  1. le dimensioni
  2. i modelli
  3. i servizi accessori

Le dimensioni da considerare sono sia quelle del bagno che quelle della vasca: un bagno molto ridotto, infatti, richiederà un elemento piuttosto piccolo, quadrato e compatto; un bagno medio potrà sfruttare una vasca angolare un po’ più comoda, mentre un bagno molto grande potrà essere perfezionato con vasche grandi, anche rotonde.

In quest’ultimo caso si potranno scegliere alternative ampie ed eleganti, di lusso: un “plus” che non potrà che portare lustro a tutta la struttura!

Fra i modelli disponibili, invece, è possibile scegliere fra vasche essenziali e minimal, vasche lunghe con seduta (alcune sono dotate anche di sportello laterale e sono l’ideale per i visitatori più anziani), modelli grandi con idromassaggio e vasche decor con piedini di design, da installare in modo indipendente proprio dove le vogliamo.

Infine, i servizi accessori che è possibile aggiungere sono davvero tanti: dai getti d’acqua modulabili alla cromoterapia, passando per pannelli/cassa per ascoltare la musica, comandi digitali e supporti per la lettura e l’utilizzo di tablet… una vasca può diventare il centro del relax vacanziero!

Scegliere la vasca da bagno giusta dipende da un equilibrio fra esigenze estetiche e funzionali: la scelta può sembrare complicata, ma può anche dare spazio a creatività e divertimento!
Qualche dubbio?
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Divano da pulire: come fare manutenzione?

Il divano è uno degli elementi principali all’interno di una casa: lo stesso vale per l’arredamento di un b&b o di un agriturismo!
Questo tipo di complemento – morbido e comodo – ci permette, infatti, di sederci, sdraiarci, leggere, guardare la televisione, rilassarci, perfino dormire: posizionato in un’area comune all’interno di una struttura ricettiva diventa punto di riferimento per chiacchiere e momenti di aggregazione, ma può essere anche utilizzato dentro alle singole camere per rendere il relax ancora più completo.

Utilizzato dai visitatori, però, il divano va curato nel modo giusto: la manutenzione deve essere giornaliera e la pulizia profonda. Cosa significa?
Significa prendersi cura dell’involucro esterno con i giusti prodotti, controllare sempre le imbottiture ed effettuare piccoli interventi per riparare eventuali danni dovuti all’uso continuo.
Se per le ultime due attività basta un po’ di manualità e il confronto con professionisti del settore, per la pulizia possono essere utili alcune dritte. Vediamole!

Divano in tessuto, pelle, velluto: pulizie diverse per materiali diversi

Un divano può essere rivestito in tanti modi diversi: negli anni passati andavano particolarmente di moda velluto e pelle, ma negli ultimi tempi si è assistito a una diffusione massiccia di modelli in tessuto. Agriturismi e b&b possono conservare pezzi vintage e old school, oppure – in base allo stile scelto – possono introdurre fra i pezzi di arredo materiali e colori diversi, perfetti per realizzare un determinato stile/design: ecco perché è importante conoscere diversi metodi di pulizia!

Un divano in tessuto, infatti, può essere completamente sfoderato: in quel caso basterà pulire il rivestimento separatamente, avendo cura di rimetterlo al suo posto prima che sia totalmente asciutto (in questo modo si farà meno fatica a far combaciare ogni cucitura).
Se – però – non è possibile spostare la “copertina”, la manutenzione dovrà essere effettuata in modo diverso, per esempio utilizzando un panno e una miscela di acqua tiepida, aceto e un goccio di olio essenziale profumato.
Sul divano c’è una macchia? Grande alleato è il sapone di Marsiglia, strofinato per qualche minuto e lasciato riposare prima di lavare la superficie con un po’ d’acqua!

Pelle e velluto richiedono un’attenzione diversa.
La prima va trattata con moltissima delicatezza e pulita con acqua tepida e detergente non troppo aggressivo: ogni passata va asciugata in modo accurato per evitare aloni!
Il secondo, invece, va prima spolverato (questo materiale tende, infatti, a raccogliere e trattenere la polvere) e poi lavato con aceto e acqua: il tocco finale è una passata di phon, per una asciugatura completa e precisa.

Perché è importante lavare il divano?
Perché solo in questo modo eviteremo che i materiali si rovinino prima del tempo, mantenendo intatto lo splendore dei rivestimenti: in più, una pulizia programmata rende tutto più igienico e ordinato, un requisito fondamentale per una struttura ricettiva!

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Come appendere i quadri?

Appendere i quadri nel modo giusto all’interno di un agriturismo o di un b&b può fare una grande differenza: una parete spoglia comunica tristezza e freddezza, mentre una parete troppo piena diventa soffocante. Il giusto mezzo valorizza l’arredamento e l’atmosfera, restituisce un clima familiare e permette di comunicare l’essenza della struttura.

Come si procede, allora?

Appendere i quadri non è impossibile!

Per appendere i quadri in modo armonioso bisogna tenere conto di alcuni elementi: il soggetto delle foto o delle riproduzioni, il materiale e il colore delle cornici, la pesantezza di queste ultime (cioè, il loro spessore e la loro “importanza” visiva), l’allineamento, le proporzioni e la simmetria.

Se già in casa non è consigliabile appendere un quadretto alla cieca, senza ragionare sul modo in cui ogni pezzo interagisce con lo spazio circostante, questo approccio è ancor più sbagliato per ambienti in cui soggiornano visitatori esterni: la confusione va evitata nel modo più assoluto!

Per rispettare la proporzione si può procedere in tre modi: si può ridisegnare la stanza su un foglio e provare a posizionare a matita i quadri, si può utilizzare il pavimento per allineare le cornici e poi guardarle dall’altro, si può – per i più tecnologici – fare una foto alla parete e modificarla al pc.
Poter visualizzare la sistemazione che preferiamo significa poter individuare elementi di disturbo e correggere l’arredo ancor prima di bucare la parete!

Come si procede

L’allineamento in fila è un grande classico, ma è indicato solo se si appendono quadri tutti delle stesse dimensioni; diversamente è consigliabile un po’ di disordine, senza mai eccedere!
L’idea non è quella di far “esplodere” i quadri sulla parete, ma di ricreare una figura geometrica (un quadrato o un rettangolo) posizionando cornici di diverse dimensioni vicine fra loro.
Un’ultima possibilità è poi quella della disposizione “a museo”, perfetta per quadri molto molto grandi: si sceglie una parete, si applica un sola cornice importante e poi la si illumina in modo adeguato. Si otterrà un effetto armonioso e di impatto!
In ultimo, le cornici vanno scelte il più possibile in accordo fra loro: se – però – si desidera appendere materiali e colori differenti, bisogna aggiungere anche elementi di separazione, perfetti per creare un nuovo equilibrio.

Appendere i quadri è divertente e permette di rendere ancora più bello anche l’arredamento scelto!
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Lampade da terra: per un arredo B&B comodo e pratico!

Le lampade da terra – dette anche piantane – sono ottime alleate di chi deve illuminare spazi piccoli o ambienti dall’arredamento corposo e di impatto: sono, infatti, eleganti, poco invasive, semplici da posizionare, facilissime da spostare, comode e sempre pratiche.
A colpo d’occhio, occupano meno spazio di un lampadario e fanno più luce di una lampada da tavolino, distinguendosi come via di mezzo valida in ogni situazione, anche per la progettazione dell’arredo di un B&B.

Quali sono i loro punti di forza?
Le piantane sono molto veloci da installare e, con un’altezza solitamente superiore ai 70 cm, poco ingombranti e minimali: non stanno in mezzo ai piedi, non rendono le camere soffocanti e non richiedono lavori di muratura.
La loro sistemazione può essere cambiata in qualsiasi momento: ciò significa che gesti come la pulizia e la manutenzione possono essere effettuati in modo rapido ed efficace, senza richiedere grandi manovre e perdite di tempo.
Le lampade da terra, poi, sono disponibili in tantissime versioni e alternative: fra loro, la più interessante è sicuramente la piantana arcuata, che – potendo sfruttare un angolo e diverse inclinazioni – si adatta anche agli spazi più complessi, portando una luce forte e affidabile anche negli angoli più cupi.
Le lampade da terra, però, sono perfette in ogni ambiente: portano luce diffusa e rilassante nelle camere da letto, luce direzionata nei salotti (magari con angolo lettura sul divano o sulla poltrona), luce romantica in una sala pranzo.
All’esterno, illuminano ingressi e passaggi, oltre a giardini arredati e punti relax!

Quali sono, però, i contro?
Tutte le piantane necessitano di un punto di appoggio e di una presa a muro: questo significa che ogni installazione deve tener conto di due vincoli in più e deve comprendere anche la gestione di fili e spinotti.
In un B&B, per esempio, potrebbe essere utile utilizzare delle canaline per nascondere i vari collegamenti elettrici ed evitare, così, che i visitatori possano inciampare!

A parte questo accorgimento, la piantana offre la soluzione ideale a moltissimi problemi di spazio, aggiungendo anche un tocco decorativo importante!
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